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PEDALANDO CON I TEDESCHI

Durante il week-end del primo maggio il nostro girovagare per l'Italia a caccia di granfondo ci porta a Riva del Garda, dove partecipiamo alla XENOFIT BIKE MARATHON e ci tuffiamo nel BIKE FESTIVAL per vedere cosa combinano i Tedeschi. Questa volta siamo solo in quattro ma, con tanto di mogli, figli e supporters: Bordo' con tutta la famiglia al completo, il Pela con il fido operaio e amico al seguito, Peranzoni (per l'occasione Peranzonen) con la moglie e la piccola Alice, 2 anni ma già grande tifosa del babbo, infine ci sono io, il capitano, come al solito da solo. Riva ci accoglie con un tiepido sole e con il suo splendido scenario naturale; un salto in albergo e poi via verso l'area del Festival. Subito ci rendiamo conto di essere entrati in un altro pianeta, sembra di essere in Germania condita con un angolo di California, tutti parlano tedesco e tutto e montain bike, soprattutto free ride. Al ritiro dei numeri di gara siamo attesi proprio perché italiani e una gentilissima addetta ci spiega tutti i particolari del programma salvandoci da inevitabili figuracce da italiani all'estero; purtroppo il tedesco è fuori dalla nostra portata! Cominciamo a guardarci attorno e rimaniamo affascinati dalla bellezza del posto e dai tanti bikers che invadono la cittadina, ma è già ora di cena e poi c'è lo spettacolo dei jumpers fuori di testa con in prima fila Timo Pritzel. Arriviamo nell'area dello show gremitissima, due speakers uno tedesco, l'altro italiano animano l'ambiente e poi ecco che iniziano a volare uomini e mountain bike: dieci, dodici, tredici metri per un'altezza vertiginosa, quasi a toccare le foglie degli alberi che sovrastano i trampolini e il pubblico entusiasta. L'inizio di questa esperienza è tutto un programma, ora però si va a "nanna", domani sveglia all'alba, si corre. Anche a colazione solo tedeschi e anche noi, ormai entrati nell'atmosfera, iniziamo a parlare con uno strano accento maccheronico condito dai minimi vocaboli teutonici in nostro possesso (danke, bitte, pella pampina). L'ingresso in griglia di partenza è quasi traumatico: vengo separato dai miei amici che sono in un altro raggruppamento e mi trovo solo, tra centinaia di tedeschi, cercando con l'orecchio di captare qualche parola di italiano; poi di colpo, sarà per qualche sorriso o per la mia Scott con freni Magura, inizio a sentirmi a mio agio, quasi uno di loro. L'atmosfera in ogni caso non è quella delle nostre gare, qui sono tutti più rilassati, ci sono molte meno gambe depilate, le bici bellissime ma non certo votate solo alla leggerezza, tantissimi usano lo zaino idrico, quasi tutti i freni a disco (Magura only) e, strano ma vero, tantissime sono le ragazze e che ragazze, come da noi è quasi impossibile trovare: bionde, alte, pronte a faticare e sporcarsi di fango, sole o con al fianco il proprio compagno. Mentre mi guardo attorno si parte, siamo 1800, i tedeschi vanno tranquilli mentre io comincio subito a macinare sorpassi, prendo la ruota di un austriaco su KTM che va come una 4 tempi e, in breve, iniziamo la salita del Santa Barbara, 20 Km. interminabili. L'austriaco si allontana veloce, ma anch'io salgo bene e continuo a salire e sorpassare; in alto c'è nebbia e fa freddo. Ad un tratto uno spiraglio di sole e sembra di volare sul lago, siamo arrivati veramente in alto ma non è finita; il sentiero continua a salire e la davanti scorgo una maglia della Rocky Mountain che pedala veloce, che sia lei? La raggiungo e noto sulle braccia i cerchi di campione del Mondo, la sorpasso ed è proprio lei: Alison Sydor la canadese pluri campionessa del mondo e di coppa, la saluto e continuo la mia corsa gasato. Inizio la discesa infreddolito ma in breve mi concentro e comincio a guidare come mio solito: da pazzo irresponsabile; un tedesco si mette a ruota e mi segue, iniziamo a divertirci come due bambini incoscienti lungo gli interminabili chilometri a cinquanta all'ora e oltre; sbaglio una curva e lui passa sorridendo e gridando come un pazzo, pochi metri e torno davanti, oggi vado veramente forte, lo stacco. A fine discesa c'è il bivio per i percorsi lunghi, opto per il corto, sento che sto facendo una bella gara. Gli ultimi chilometri di pianura su asfalto sono una crono, il pubblico applaude, sicuramente sono ben piazzato; arrivo in zona traguardo e lo speaker annuncia che sono il primo italiano al traguardo, secondo dei master e undicesimo assoluto, "incredibile". Una foto con la Sydor arrivata dopo quattro minuti e via verso la fiera del Festival. Oggi, come fanno i tedeschi, la doccia può attendere; arriva anche il Pela e andiamo dalle assistenze dei nostri freni a disco, per lui gli italiani Formula per me ancora tedeschi; ci trattano come dei pro, gentili e pazienti risolvono i nostri problemini gratis, cose incredibili. Continuiamo a girare tra gli stands: gomme, forcelle, pelle pampine, bici di ogni tipo ma soprattutto free ride, ebbene si ormai per tedeschi e americani la MTB è questo. Dopo aver recuperato si va alla premiazione sempre tutta in tedesco, solo quando è il mio turno parlano un po'di italiano; poi che si fa: merenda da Flora, una scoperta sensazionale fatta il giorno prima. La gelateria di Riva è sensazionale: gelato sublime, filmati free ride incredibili, ma soprattutto le "gelatare" buone più del gelato; il Pela è innamorato, vuole abbandonare chiavi e cacciaviti per trasferirsi a Riva. Si va a cena veloci perché, subito dopo, c'è la gara sprint in notturna, pazzesco ancora una volta numeri a non finire e poi? Poi si torna da Flora naturalmente, si direbbe una vita " da non morì mai", ma è semplicemente l'atmosfera del Bike Festival e di Riva del Garda. Domenica ci svegliamo e siamo ancora li tra tedeschi, mountain bike, forcelle e belle ragazze, soprattutto una biondina dello staff Scott; ma poi arriva l'ora di partire, di uscire da questo sogno, si torna a casa. Vi posso assicurare che è stata veramente dura per tutti anzi, traumatica. Ebbene si, i tedeschi sono veri appassionati e hanno ragione, l'universo mountain bike può divertire veramente tanto; ma in fondo tra un anno sarà ancora Bike Festival, sarà ancora Riva, belle ragazze, forcelle, Flora e tedeschi, sapremo aspettare? A dire il vero stiamo già pensando di andarli a trovare a casa loro, infatti, abbiamo scoperto che per questi bikers ogni gara è sempre così.

Andrea

 

 

 

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