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Il mitico Aldo Cori

 

 

 

 

 

 

"Non dormo, so nervusu, sto sempre incazzato…..allora vado in bici!"

18/12/2003 Aldo dall'inizio dell'anno ha percorso 30000 km in bici (5000 km negli ultimi 45 giorni!)

Chi incrocia per motivi vari nelle strade del maceratese avrà notato almeno una volta questo ciclista dalla folta barba e dal fisico longilineo. E si questo è Aldo! Per i ciclisti cingolani che conoscono le sue gesta in bici è oramai una leggenda.

Quando penso all'evoluzione del ciclista Aldo mi viene in mente Darwin o l'inizio del film 2001 Odissea nello spazio. Credo fosse il 1997 quando Aldo timidamente si avvicinò alla bici ed iniziò a passeggiare per il foro in abbigliamento semimotociclistico. Iniziarono quasi da subito i giri un pò più lunghi fino ad avventurarsi verso S. Severino prima, Villa Potenza e giù fino al mare poi con un vestiario stampo fantozziano che molti ricordano: anfibi, jeans con 2 mollette "antirisucchio" per stendere i panni a tenere i pantaloni in basso, maglione di lana e k-way un bel passo avanti rispetto all'abbigliamento da moto! All'epoca dopo aver iniziato con una bici da strada vecchio stampo in prestito comprò subito la prima MTB da Tacconi Sport a S. Marino dove lo accompagnai io e poco dopo comprò una bella MTB Marin che ancor oggi qualche volta prende. Da allora l'evoluzione ciclistica proseguì con ritmi esponenziali nell'abbigliamento ed equipaggiamento arrivando ai nostri giorni dove Aldo ha un attrezzatura semiprofessionistica e votata alla leggerezza sempre acquistata rigorosamente usata e solo se vera occasione. Per non parlare delle bici dove dalla MTB Tacconi Sport siamo passati alla Nevi in Titanio.

Ma a parte l'evoluzione del ciclista Aldo quello che ricordiamo tutti sono le sue imprese ciclistiche. Di queste ho dei flash che ogni tanto mi vengono in mente e sono quelle cose che ti fanno sorridere sia solo ripensandoci sia raccontandole agli amici. Mi viene in mente Aldo seminudo con i capelli sciolti arrampicato su un albero di albicocche a Perugia, con ai piedi tutti i noccioli sgranocchiati, durante la nostra prima uscita "cicloturistica" (472 km in 2 giorni per Aldo che tornò di notte mentre io tornai il giorno dopo) in Umbria armati di tutto punto di fornelli, tende, materassini ecc. Oppure ripenso all'episodio del garage e mi metto subito a ridere. Aldo stava percorrendo in solitaria ed in autosufficienza il percorso del brevetto Ventimiglia - Rimini, suggerito alla rivista Cicloturismo da tale Sig. Rossini, e di sera si trovò nel bel mezzo di un temporale. Tutto zuppo si rifugiò in un garage con la porta aperta in una casa vicina. Manco a dirlo di lì a poco rientrò il proprietario con la macchina che, illuminando il garage con i fari, vide Aldo su uno spigolo tutto bagnato. Aldo racconta poi che passata la sorpresa iniziale il signore fu gentilissimo con lui dopo aver ascoltato le sue vicissitudini. Avrei anche voluto vederlo in Sicilia alla fine del famoso periplo dell'isola mentre divorava il ristoro finale, di cui ci ha tanto parlato, dopo circa 60 ore di bici tutte di un fiato oppure durante la Gran Fondo di Fabriano (oltre 300 km…) quando sotto Cupramontana si è appisolato sul bordo della strada con la bici di fianco. Ma l'impresa che più ci ha colpiti è stata senza dubbio quella del sale! Da tempo Aldo sentiva i racconti di alcuni ex - giovanotti che, anche con una certa aria di sfida nei suoi confronti, raccontavano come durante l'ultima guerra alcuni cingolani andavano a rifornirsi in bici di sale in Abruzzo in quel di Ortona. Dopo un periodo di rielaborazione Aldo si presenta pronto per l'impresa che è stata senza dubbio bella perché ha avuto anche il sapore di rievocazione storica. Bicicletta da passeggio senza cambio da donna, abbigliamento normale, cassetta di legno sul portapacchi posteriore e via di buon ora ad Ortona. Giunto lì, sulla spiaggia, sotto gli occhi increduli di qualche bagnante, caricò sulla cassetta posteriore (appositamente dimensionata e collaudata) circa 35 kg di sabbia visto che il sale non era disponibile e via a Cingoli dove rientrò di notte facendo la salita di Colle S. Valentino a zig - zag e soffrendo non poco.

Che dire di più, in un periodo in cui i mass media e la globalizzazione cercano di uniformare tutto e tutti i veri personaggi, fuori dagli schemi, sono sempre di meno ma sicuramente Aldo è uno di questi.

Fabrizio

 

 

 

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